Successione in Caso di Morte di un Genitore: cosa succede e come comportarsi?


Cosa succede quando si apre la successione in caso di morte di un genitore? La morte, ultimo atto della vita, arriva spesso improvvisa e non richiesta.

In questi casi non si riesce a fare testamento e a disporre quando si è ancora in vita dei propri beni e per procedere a dividere l’asse ereditario si fa ricorso alle regole che il nostro ordinamento ha posto al fine di organizzare e gestire la successione in caso di morte di un genitore.



Come comportarsi in caso di morte di un genitore?

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, la morte di un genitore è un fatto che sconvolge le giornate di chi rimane. Nulla di strano quindi se nelle ore immediatamente successive alla scomparsa non ci si soffermi su cosa fare, materialmente, in caso di morte di un genitore. Nelle prossime righe cercheremo di dare un quadro completo e dettagliato su come comportarsi in caso di morte di un genitore?

Per prima cosa, il decesso dovrà essere comunicato all’INPS – istituto di previdenza sociale – cosi da bloccare l’erogazione della pensione ed evitare, più avanti, di essere chiamati a restituire le prestazioni pensionistiche non dovute. Ma non solo. La comunicazione all’INPS è anche un atto fondamentale nel caso di debba valutare la richiesta della pensione di reversibilità.

Dopo aver comunicato all’INPS il decesso si dovrà procedere anche, nel caso si sia a conoscenza, a informare banche e istituti di credito dell’avvenuta morte del genitore. Successivamente si dovrà fare richiesta di “sblocco” e avviare cosi le procedure di sistemazione dei pregressi o di liquidazione delle attività.

Allo stesso modo si dovrà comunicare il decesso anche a tutti gli enti fornitori di utenze domestiche (acqua, luce, gas, telefono). Similmente si dovrà procedere anche per quanto riguarda l’abbonamento RAI.

Un caso a parte è quello che riguarda i beni mobili iscritti al PRA. In questi casi infatti, trattandosi di beni mobili registrati ricadenti all’interno della procedura di successione, sarà necessario entro 60 giorni rilasciare espressa dichiarazione di accettazione comunicando al PRA il decesso del titolare. Il pubblico registro, ricevuta la comunicazione rilascerà una nuova carta di circolazione con i dati dell’erede.


Dichiarazione di successione in caso di morte di un genitore.

Il principali adempimento burocratico a cui dobbiamo far fronte nel caso di decesso di un genitore è la presentazione, nel caso di possesso di beni immobiliari, della dichiarazione di successione.

La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi all’Agenzia delle Entrate da un chiamato all’eredità.


Chi fa la dichiarazione di successione?

La dichiarazione deve essere presentata da uno dei soggetti chiamati all’eredita (i legatari, anche nel caso di morte presunta, o i loro rappresentanti legali; gli immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente; gli amministratori dell’eredità e i curatori dell’eredità giacenti; gli esecutori testamentari), entro il termine di 12 mesi dalla scomparsa rivolgendosi agli sportelli dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente. L’Agenzia, fatti gli accertamenti, richiederà il pagamento dell’imposta di successione, calcolata su aliquote variabili secondo il diverso grado di parentela e secondo le quote ereditarie.

Quando spetta la legittima ai figli?

Perché si proceda ad una successione legittima occorrono comunque due precisi presupposti: la mancanza in tutto o in parte di un testamento; la presenza di un valido titolo per succedere.

La successione legittima è normata dalla Legge all’interno del Titolo II del Libro II del Codice Civile (articoli da 565 a 586) è regola i fatti successivi alla morte di un genitore nel caso non esista un testamento. In questo caso, come abbiamo già accennato, la Legge dispone che l’eredità sia devoluta, in termini generici, in favore del coniuge, dei figli e dei parenti fino al sesto grado e, in mancanza di questi, in favore dello Stato. L’elenco è espressamente indicato in ordine e secondo le regole stabilite nel Titolo II del Libro II del Codice Civile.

Legittima dei figli in caso di successione mortis causa.

 Al figlio spetta l’intero patrimonio se non vi sono altri soggetti successibili; metà del patrimonio se concorre con il coniuge; 1/3 del patrimonio se concorre con il coniuge e un altro figlio; se vi sono più di due figli che concorrono con il coniuge, a loro spetta 2/3 del patrimonio da dividersi in parti uguali.


Quanto costa la tassa di successione?

Per succedere nell’asse ereditario è richiesto il pagamento di una tassa calcolato su aliquote e franchigie be precise:

  • 4% per i trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta applicata sul valore complessivo netto che eccede per ogni beneficiario la quota di 1 milione di euro;
  • 6% per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, i 100 mila euro;
  • 6% per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di franchigia;
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di franchigia.

Ma non è tutto. Essendo necessario un atto formale e il ricorso ad uno studio notarile, per quantificare a 360 gradi quanto realmente possa costare la tassa di successione bisogna prendere in considerazione anche i costi notarili. Il costo di un atto di successione dal notaio varia proporzionalmente al valore dell’eredità e all’asse ereditario e può andare da 300 a circa 1000 euro.